About my Blog

writing  often it is the only thing between you and impossibility. no drink, no woman's love, no wealth can match it.  nothing can save you except writing.  it keeps the walls from failing. the hordes from closing in.  it blasts the darkness.  writing is the ultimate psychiatrist,  the kindliest god of all the gods.  writing stalks death. it knows no quit.  and writing laughs at itself, at pain.  it is the last expectation, the last explanation.  that's what it is. 

lunedì 29 dicembre 2008

La famosa teoria del cane randagio.

A 2 gg dal Capodanno meno organizzato dell'ultimo ventennio, sono proprio in vena di fare una bella riflessione pedante e lamentosa sulle ultime vicende che mi hanno vista ricoprire i panni di protagonista, co-protagonista e antagonista (si, la mia vita è un film a basso budget, e allora?). Chiudere una storia di due anni, con tanto di promesse e vari "tiameròpersempre", è una responsabilità bella grossa. Anzi: grossa, rognosa e maleodorante. Questa responsabilità è, dunque, un cane randagio, in pratica. Al quale d'ora in poi, per convenzione, faremo riferimento col nome in codice di "cane.randagio". Allora tu, giovine nel pieno dei tuoi 25 anni, un bel giorno prendi al guinzaglio questo recalcitrante animale e percorri la tua strada verso la sincerità, convinta che "in fondo sto facendo la cosa giusta, l'onestà paga". E invece l'onestà non solo non paga, ma oltretutto chiede pure il resto, sotto oscure e parimenti fastidiose forme. Sei già stata maltrattata a dovere da chi ha subito i morsi del cane.randagio e preferiresti farti sparare ad una gamba piuttosto che sentire di nuovo (o leggere in una briosa email), di quanto tu a suo parere sia sleale, bambina, insicura, una-che-non-sa-cos'è-la-vera-vita, ed una-che-non-è-per-niente-una-vera-donna. Dopo che la persona in questione ha deciso di condividere con te queste scottanti e preziose verità, nella tua mente di giovane pulzella alle prese con una nuova e inattesa vita da single tutta da gestire, si iniziano ad affollare mille e mille dubbi, sensi di colpa, incazzature represse e indignazioni esternate. Si perchè talvolta (ma questo solo nel caso in cui nel soggetto in questione la presenza dell'orgoglio sia ben superiore all'amore) chi viene morso dal cane randagio e costretto a subire la tua complicata decisione, reagisce in una maniera che sfiora il patetico: nel primo periodo (un giorno circa) dopo la rottura, inizia a manifestare a chiunque nel giro di 20 km tutta la sua sorpresa, delusione, incredulità e indignazione verso chi ha osato fare a meno della sua presenza nella propria vita (tu, nella fattispecie). Il raggio d'azione del suddetto colpisce tutti senza pietà, oggetti inanimati ed animali compresi, finendo addirittura col confidarsi e sfogarsi con chi, a detta sua, proprio non aveva mai potuto soffrire manco di striscio e aveva talmente riempito di pettegolezzi che, come direbbe mamma, "manco 'na lavannara". E che mi perdonino le lavandaie. (Salutiamo tutte le lavandaie in ascolto). Successivamente, nella spasmodica smania di dimostrare il proprio valore, curiosamente confuso con una pretestuosa virilità maschia, tenta di riallacciare i contatti con ogni individuo di sesso femminile che la sua mente rimembri, comprese anche le stesse di cui diceva di non voler più sentire parlare o, peggio, nei confronti delle quali sosteneva di provare niente più di una sterile indifferenza. L'individuo in questione è oltremodo spassoso: una settimana fa giurava eterno amore ed ora dice di volersi scopare il mondo (e non metaforicamente eh). Allora cosa faccio io, giovane recentemente delusa dall'amore romantico e dalla carenza di valori nel giovane maschio bianco di oggi? Accarezzo dolcemente il mio cane.randagio sulla testa, lo lavo amorevolmente e lo accudisco come fosse figlio mio: guardandolo mi ricorderò per sempre di cosa sono stata capace, delle palle (licenza poetica) che sono stata in grado di tirare fuori e della strada tortuosa di campagna che ho deciso di intraprendere al posto dell'apparentemente tranquilla e placida stradina di città. La mia delusione e la sensazione di aver fallito alla grande è tuttavia ben presente. La strisciante convinzione di aver affidato due anni della propria vita, tuttosommato degni di essere vissuti, a chi a quanto pare non vedeva l'ora di dichiararsi "single" di fronte al mondo intero, rassomiglia sempre più ad una preoccupante realtà. A detta di molti, spesso io stessa sembro dimenticare quanto sia profondamente bella dentro e fuori. Il mio unico e solo proposito per il nuovo anno sarà questo, ricordarmene più spesso e non permettere MAI a nessuno, neanche per un secondo, di togliermelo dalla testa.

Piccola postilla: In totale accordo col penultimo (o l'ultimo, non ricordo) post di Anne, non verranno d'ora in poi da me presi in considerazione, per relazioni medio-stabili, individui che non sappiano usare il congiuntivo o che ignorino la preziosa regola dell' "are-ere-ire, l'H va a dormire".

Danielagna.

0 commenti: